venerdì 6 marzo 2009

SOUL FOOD 2009

Le domande all'origine del progetto Soul Food sono diverse: cosa è il cibo? Quali sono le dinamiche messe in gioco da un punto di vista ambientale, produttivo ed economico? Quali sono i significati ed i valori simbolici espressi dal cibo?
Nella sua seconda edizione, che si terrà dal 28 al 30 marzo 2009, Soul Food riparte dalla necessità di riunire intorno ad una tavola soggetti diversi, i grandi organismi in grado di agire a livello internazionale, le associazioni attive nei quartieri, gli artisti che rielaborano la realtà attraverso l'atto creativo.
Li invita a dialogare e a proporre percorsi condivisi. Soul Food è un cantastorie, che va in giro, dove sta la gente, nelle piazze, nei mercati, nelle scuole, nei teatri, nei centri sociali. Come sempre, parla della società, partendo da ciò che si mangia, per contribuire alla riflessione su un modello di produzione agroalimentare sostenibile, da un punto di vista ambientale, sociale ed economico. Raccontare il cibo significa raccontare la storia attraverso le diversità delle colture, attraverso l'essere attori della trasformazione della natura ma allo stesso tempo vigili della sua perpetuazione.
Soul Food si rivolge a pubblici diversi: la stampa e l’università, divulgatori di conoscenza e stili di vita, gli anziani, custodi della memoria e di un rapporto spesso più essenziale col cibo; i giovani e i più piccoli, il futuro, la possibilità di cambiamento. Incontra ognuno nei suoi luoghi, si rivolge ad ognuno nel suo proprio linguaggio, laddove l’agire individuale e le reti locali sembrano ricette efficaci, Soul Food cerca spazi di vivere comune.
In un momento in cui i temi della ricerca e della formazione vengono annichiliti noi vogliamo rispondere con il periodo utopico del provare a permettere di far studiare. Tutti i soldi raccolti grazie ai vari eventi serviranno a finanziare una borsa di studio. Si chiamerà Borsa di Studio Mauro Mellano e permetterà ad uno studente di un paese in via di sviluppo accolto qui in Italia di studiare all'Università del Gusto per costruire un progetto di ricerca su cibo, cultura e biodiversità.

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